NON PERDERTI NIENTE
Per introdurvi la fotografa di cui parleremo di seguito, mi viene da dirvi che le sue fotografie sono di quelle che ti fanno pensare: “anch’io vorrei vedere così…”.
Viola Cangi ha uno stile chiaro che viene fuori in ogni suo lavoro e che descriverei con queste parole: creativo, ispirato e delicato.
Vi consiglio vivamente di visitare sia il suo album su flickr che il suo blog : soprattutto se avete del tempo a disposizione perchè non vi stancherete tanto facilmente di guardare e riguardare tutte le sue fotografie!
Ma prima conosciamola un pò meglio…
Presentati:
Mi Chiamo Viola come primo nome e Margherita come secondo. Mia mamma è una che ama i fiori, anche se il nome proprio in realtà lo ha scelto mio fratello perchè così si chiamava una capretta della nonna.
Ho 25 anni e abito a Città di Castello in provincia di Perugia, qui si esce con la bici e si fa m’ama non m’ama con le margherite, ragion per cui ultimamente mi chiedo spesso a cosa giocano i bambini che abitano nel centro delle grandi città.
La fotografia nella tua vita: come e perchè?
Ho frequentato l’Istituto d’Arte, ambiente che mi ha molto avvicinata alle cose belle, come la fotografia, che gradualmente ha preso sempre più spazio nella mia vita.
Cos’è che più ti affascina dell’arte fotografica?
C’è una cosa che più di tutte mi affascina ma che mi inquieta allo stesso tempo: l’occhio fotografico che chi fotografa possiede. La diversa ottica sotto la quale osservo ogni cosa, un viale alberato geometricamente perfetto, un viso, un particolare mai considerato. È come scattare fotografie nella mente continuamente ovunque si vada, osservare minuziosamente ogni dettaglio..me ne sento quasi schiava a volte.
Descrivici il tuo “parco macchine”
L’ultima arrivata è una Yashica MAT-124G preceduta da una Nikon d300s che si sono ambientate benissimo tra le mie mani. Quella che uso più spesso invece è una vecchia Chinon CM-4 che stava prendendo troppa polvere nell’armadio di mamma.
Ovviamente non mancano le polaroid, ma le uso pochissimo per l’alto costo delle pellicole.
Senza pensarci troppo: dicci tre cose che ti piacciono.
Camicette a fiori, concerti e lasagne vegetariane.
Come descriveresti il tuo modo di fare foto, il tuo stile?
Gelato allo yogurt e fragole intere.
Stai lavorando a qualche progetto in particolare in questo momento, o hai in mente qualcosa per il futuro?
Attualmente partecipo ad una mostra insieme a Serena Facchin in occasione di Citerna fotografiaOff presso il ristorante “Le Civette” a Citerna appunto. Mettendo in relazione le nostre foto io e Serena ci siamo accorte di avere un punto in comune, quello della mimetizzazione. “FotoSintesi”, il titolo del progetto, è l’espressione del nostro fonderci, attraverso le lenti degli obiettivi, al nostro intorno.
Personalmente ho voluto esprimere la mia visione di trasformazione FotoSintesiana con foto analogiche, tutte doppie esposizioni di persone,visi con l’ambiente circostante e/o fiori.
Segui i lavori di qualche fotografo in particolare come fonte di ispirazione?
Cosa ti piacerebbe sperimentare in fotografia?
Mi piacerebbe avere un obiettivo megamacro per contare tutti tuoi microbi e dirti che non puoi mangiarti le unghie.
Ci suggerisci una canzone da ascoltare alla fine di questa intervista?
Architecture in Helsinki – W.O.W
Grazie mille a Viola per la sua collaborazione!