NON PERDERTI NIENTE
Il protagonista dell’intervista di oggi è un giovanissimo e porta il nome di Nicolò Panzeri.
Caratteristica delle sue fotografie, come lui stesso ci dice e come sicuramente noterete dando un’occhiata ai suoi lavori, è la grande precisione nello studio della composizione degli elementi presenti in ogni scatto.
Simmetrie di forme e linee, colori e luci, che Nicolò riesce a notare e ad incastrare in maniera originale dando vita a delle fotografie dall’equilibrio compositivo davvero notevole.
Un giovanissimo quindi, ma con un “carattere fotografico” già ben consolidato che vale sicuramente la pena tenere d’occhio. Per farlo potete seguire i suoi lavori sul suo album Flickr.
Ecco quello che ci ha raccontato…
Presentati:
Sono Nicolò, ho 22 anni appena compiuti, sono milanese di nascita ma brianzolo d’adozione.
La fotografia nella tua vita: come e perchè?
Non c’è un vero e proprio momento in cui posso dire di avere iniziato, diciamo che l’interesse per la fotografia è stato coltivato negli anni. Se dovessi dare ascolto alla memoria, i primi ricordi risalirebbero a 7/8 anni fa. Gite scolastiche, vacanze coi genitori erano occasioni per avere il monopolio sulla compatta analogica di famiglia.
La formazione è da autodidatta, sono un divoratore di immagini dal punto di vista visivo, ed forse è questa la migliore palestra.
Descrivici il tuo “parco macchine”
Canon 450D con grandangolo 10-22 di canon, che non smonto da un secolo praticamente.
Per il divertimento/cazzeggio ho un paio di Lomo, tre/quattro polaroid, la Fujica st701 e forse qualcos’altro ancora.
Cos’è che ti spinge, in un determinato momento, a prendere in mano la macchina fotografica e a scattare?
Ultimamente cerco di mostrare la bellezza.
La cerco in ogni dettaglio, scorcio, angolo di mondo. Perché credo che la bellezza ci circondi in ogni momento e la ricerca più difficile da fare, è dove essa non è immediata e subito apprezzabile.
Per cui scatto solo ed esclusivamente nel momento in cui riesco a coglierla, nel momento in cui entro in empatia con l’ambiente circostante.
Senza pensarci troppo: dicci tre cose che ti piacciono.
La musica/concerti, i film e la spensieratezza.
Come descriveresti il tuo modo di fare foto, il tuo stile?
Mi è stato detto più volte che i miei scatti sono “precisini”, simmetrici e calcolati al millimetro.
Credo che questo rispecchi la mia persona in ogni situazione di vita, non solo fotograficamente parlando; per cui sì, posso dire di essere molto preciso.
Cosa ti piacerebbe sperimentare in fotografia?
Mi piacerebbe utilizzare la Polaroid in modo più serio e ponderato per realizzare un progetto che ho in mente da tanto, troppo tempo e che necessita un dispendio di energie non da poco.
Un giorno vorrei poter iniziare a lavorarci su, devo trovare il tempo e i mezzi per farlo però.
Qual è, ad oggi, il tuo desiderio più grande in ambito professionale?
Sopra ho fatto accenno alla “spensieratezza”, ma allo stesso tempo sarei ipocrita e falso se dicessi che non mi piacerebbe che diventasse un lavoro.
In conclusione non mi cruccio più di tanto a riguardo, per ora mi diverto e basta, quello che succederà domani o tra un decennio sarà tutto oltre le mie aspettative.
Ci suggerisci una canzone da ascoltare alla fine di questa intervista?
Sono in fissa cosmica con questa da giorni.
Un ringraziamento a Nicolò per il tempo che ci ha dedicato.
Visita il suo album Flickr e se vuoi lascia qui un commento a Nicolò.