Stefano Bonazzi | Fotografia

Stefano Bonazzi è il protagonista dell’intervista fotografica di oggi.

In realtà lui non si definisce un “fotografo” vero e proprio, ma piuttosto un “fotomanipolatore”.

I suoi lavori, come noterete dalla selezione di immagini presenti in questo post, sono delle vere e proprie creazioni digitali. Partendo da una fotografia Stefano riesce a creare delle immagini surreali e magiche.

Potete trovare molti altri lavori di Stefano visitando il suo sito www.stefanobonazzi.it, o potete seguirlo su Facebook, Twitter o Flickr.

Potete anche acquistare i suoi lavori su Saatchi Art, mentre qui trovate informazioni sul suo libro “A bocca chiusa”

Prima però leggete quello che ci ha raccontato Stefano…

Presentati:
Ciao, mi chiamo Stefano Bonazzi, ho 30 anni, sono nato e cresciuto a Ferrara anche se in cuor mio mi sento molto più legato a Bologna. Lavoro da una decina di anni come webmaster, web designer, grafico… quello che serve e ho una predisposizione innata per mandare in crash Photoshop.

Stefano Bonazzi - bambina con rinoceronte e mongolfiere

La fotografia nella tua vita: come e perchè?
Nasco principalmente come autodidatta. Sono stranamente e inutilmente laureato in scienze della comunicazione visto che non riesco a esprimermi in maniera comprensibile davanti a più di due persone… Ho frequentato vari corsi, tra cui il più importante sicuramente in tecniche e animazione digitale al Multimedia Lab di Ferrara, una struttura molto valida che, come molte altre, non è riuscita a sopravvivere all’avvento della crisi, ma che è stata un’ancora di salvezza fondamentale per molti giovani in cerca di lavoro nel settore del multimedia italiano come me.

Cos’è che ti spinge, in un determinato momento, a prendere in mano la macchina fotografica e a scattare?
Anni fa sostenevo fosse la mia ragione di vita, oggi, avendo sperimentato anche altre forme artistiche (musica, scrittura) penso di avere una visione più oggettiva e meno ipocrita. La fotografia resta comunque un desiderio, una voglia, una pulsione che va soddisfatta a cadenza regolare. È un modo per prender fiato da una catena produttiva e sociale in cui, chiunque possieda un minimo di sensibilità o creatività, rischia di soffocare.

Senza pensarci troppo: dicci tre cose che ti piacciono.
Tutto il design minimalista che ti prende a pugni in faccia, le storie forti che ti prendono a pugni nello stomaco, tutta la musica sperimentale che ti prende a pugni nei timpani… posso metterci anche Londra in mezzo?

Stefano Bonazzi - donna bendata

Stefano Bonazzi - donna con lupi e cielo bianco

Stefano Bonazzi - ragazza abbracciata con orso

Come descriveresti il tuo modo di fare foto, il tuo stile?
Più che un fotografo mi considero un fotomanipolatore in quanto non sempre (specie in questo periodo per me molto frenetico in vista del lancio del mio primo romanzo “A bocca chiusa” – Newton Compton) utilizzo materiale scattato direttamente da me. Se dovessi comunque dare una definizione dei miei ultimi lavori, utilizzerei il termine “minimalismo surreale”: un singolo soggetto, un ambiente generalmente desolato e la presenza costante di un elemento che infonda un senso di “straniamento” e “disagio” in chi sta osservando l’immagine.

Cosa ti piacerebbe sperimentare in fotografia?
Sto pensando ad una serie concentrata solo sui volti e sul loro oscuramento senza nessun altro elemento di contorno che possa distrarre o abbellire lo scatto, ma che possa essere collegata anche ad un testo scritto, un elaborato basato su alcune domande che vorrei porre direttamente ai soggetti prima dello scatto.

Qual è, ad oggi,  il tuo desiderio più grande in ambito professionale?
Ho già ricevuto parecchie soddisfazioni e per questo mi ritengo molto fortunato, ma il mio più grande desiderio sarebbe poter aprire una galleria d’arte o uno spazio espositivo in cui poter dare la massima visibilità soprattutto ad artisti giovani ed emergenti. Ragazzi ispirati ma che non possono permettersi i costi proibitivi delle gallerie più affermate. Ho fatto molti anni di gavetta ed ho provato sulla mia pelle quanto possa esser difficile far conoscere la propria arte in un paese che basa gran parte della sua fortuna solo sul favoritismo, le pacche sulle spalle e le giuste conoscenze.

Stefano Bonazzi - ballerina

Stefano Bonazzi - uomo senza testa con ombrello

Ci suggerisci una canzone da ascoltare alla fine di questa intervista?

SOAP&SKIN – SUGARBREAD

LINK //

www.stefanobonazzi.it
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Saatchi Art
“A bocca chiusa” (libro)

 

Written by: Gianna